L'ITALIA HA PERSO
LA
SOVRANITA' ECONOMICA
di Enrica Perucchietti
Chi controlla i controllori? si chiedeva Platone più di duemila anni fa. Sicuramente non i giornalisti.
Nessun organo di stampa ha notato che mentre l'opinione pubblica era concentrata sullo scandalo leghista e sui rimborsi elettorali, in Senato si stava per votare, dopo l'approvazione alla Camera, la modifica dell’art. 811 della Costituzione italiana per introdurre il cosiddetto pareggio di bilancio, e cioè l’obbligo per lo Stato di pareggiare costi e ricavi.
Nessun organo di stampa ha ribattuto la notizia neppure a cose fatte.
Basta fare un giro sul web per rendersi conto che coloro che avevano lanciato l'allarme e che si sono poi occupati di verificare con amarezza che la modifica era passata anche in Senato – modificando così la nostra Costituzione – sono blogger. Solo blogger.
E i giornalisti?
La domanda non è tendenziosa e la rivolgo ai colleghi in quanto giornalista. Perché il silenzio su un evento politico di capitale importanza?
Risulta evidente che non possa essersi trattato di una fatalità o di una mera coincidenza se tutti i Media si sono coperti gli occhi davanti a quanto stava succedendo a nostra insaputa.
Il golpe si è consumato nei palazzi di governo il 17 marzo 2012, consegnando la sovranità economica, monetaria e fiscale dell'Italia a un organismo esterno non eletto democraticamente:
Questa grave modifica della Costituzione non potrà essere sottoposta a referendum perché PD, PdL e Terzo Polo hanno insieme votato questa controriforma con una maggioranza dei due terzi impedendo così la possibilità di attivare il referendum secondo quanto prescrive l’art. 138.
Chi decide sulla Costituzione? L’UE e i parlamentari nominati dalle segreterie dei partiti. Si impedisce ai/alle cittadini/e di pronunciarsi su questa modifica di una articolo fondamentale per la vita sociale di tutti/e.
Come è possibile che centrodestra e centrosinistra votino insieme per cambiare la Costituzione? È un fatto gravissimo e allarmante: viene stravolta la costituzione fiscale, che si regge su un patto tra istituzioni e cittadini, e questi non sono chiamati a pronunciarsi2.
Chi decide sulla Costituzione? L’UE e i parlamentari nominati dalle segreterie dei partiti. Si impedisce ai/alle cittadini/e di pronunciarsi su questa modifica di una articolo fondamentale per la vita sociale di tutti/e.
Come è possibile che centrodestra e centrosinistra votino insieme per cambiare la Costituzione? È un fatto gravissimo e allarmante: viene stravolta la costituzione fiscale, che si regge su un patto tra istituzioni e cittadini, e questi non sono chiamati a pronunciarsi2.
Così il titolare del blog “Il Jester” aveva proposto in anticipo un'ipotesi alternativa per spiegare la tempistica da taluni giudicata “sospetta” per lo scandalo padano: distrarre l'attenzione dalla modifica dell'articolo 81 in modo da non poter neppure suscitare proteste se non a cose fatte. L'allarme, infatti, è stato ribattuto dai blogger troppo tardi e solo dopo l'approvazione della modifica si è diffusa con amarezza la notizia:
Da oggi [17 marzo 2012] siamo in mano alle oligarchie bancarie e finanziarie che decideranno per noi le manovre economiche. I Governi che si succederanno e le consultazioni elettorali saranno solo un proforma, perché un organo estraneo, non eletto dai cittadini, potrà decidere le manovre economiche e stabilire gravose sanzioni a danno del nostro paese se non obbedirà.
Siamo alla svendita della nostra sovranità. I politici nostrani ci hanno buttati via, e lo hanno fatto senza consultarci, sfruttando il meccanismo costituzionale che evita il referendum costituzionale se la legge di riforma della Costituzione passa con una maggioranza dei 2/3 (art. 138 Cost.)3.
La modifica, richiesta a livello internazionale dal trattato noto come “Fiscal Compact”, è infatti volta a introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione: ciò significherà fornire una base di legittimità costituzionale alle politiche liberiste per rendere permanenti le misure di austerità imposte dai governi tecnici in Italia e in Grecia.
Come spiegava alla vigilia della votazione in Senato Paola Coppa,
Con la modifica dell’art.81 si impedisce allo Stato qualunque spesa sociale che ecceda la parità di bilancio, fra le entrate e le uscite annuali, contribuendo all’accentuarsi di una nuova e ulteriore curvatura in senso neoliberista delle politiche economiche delle classi dominanti, limitando drasticamente l’esercizio dei diritti fondamentali e democratici dello Stato. Verrebbero, dunque, a mancare le prerogative indispensabili per un governo libero di decidere e attuare una politica economica che non sia quella di seguire pedissequamente gli interessi dei mercati privati. Abbiamo visto come negli ultimi mesi del 2011, alla luce dei problemi finanziari che hanno investito l’area dell’Euro e a causa dell’aumento delle tensioni relative ai debiti sovrani degli Stati membri, sia stata più volte evidenziata l’esigenza di promuovere una riforma volta a introdurre nella Costituzione norme più stringenti al fine di conseguire gli obiettivi di finanza pubblica che derivano dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea4.
La modifica, in questo senso si legge ancora sul blog “Il Jester”
… nasconde un terribile effetto: la consegna definitiva del nostro paese nelle mani delle oligarchie bancarie e finanziarie, perché con il pareggio di bilancio lo Stato non sarà più in grado di controllare e indirizzare l’economia nazionale attraverso le politiche anticicliche. La conseguenza è evidente: la nostra politica economica sarà gestita dal cosiddetto Fondo Internazionale Salvastati, dalla BCE e dalle oligarchie dei poteri finanziari mondiali che controllano i flussi di credito agli Stati tramite l’acquisto di titoli del debito pubblico (debito sovrano)5.
In questo modo si dovrà tenere conto delle «fasi avverse e favorevoli del Ciclo economico», senza però specificare chi sarà chiamato a operare questo forma di controllo. Per questo alcuni ricercatori in passato avevano lanciato l'allarme: se la modifica fosse stata approvata si sarebbe compiuta la cessione della sovranità economica all'UE, come auspicato pubblicamente da Draghi e Monti e Merkel.
Il Fiscal Compact era stato infatti firmato da Monti il 2 marzo 2012, discostandosi anche in questo caso dal precedente governo Berlusconi che si era dimostrato restio ad approvare la norma richiesta invece dall'UE.
Una delle conseguenze immediate del trattato sulla politica ed economia italiana sarà la legittimazione delle rigide regole introdotte da Monti e Fornero, in quanto il Fiscal Compact impone che il deficit degli Stati membri non superi in alcun modo il 3% del PIL. Per questo si parla di fine della sovranità economica nazionale in favore di quella transazionale, europea. Per questo Gran Bretagna e Repubblica Ceca non l'hanno sottoscritto.
In questo senso, osserva “Il Jester”,
...siccome lo Stato italiano ha un deficit stratosferico, questo impegno comporterà per il nostro paese manovre pesantissime per i prossimi anni e una previsione di crescita che è pari a zero, poiché lo Stato a questo punto non avrà più sovranità di politica economica, non potendo sforare i limiti imposti dal Fiscal Compact, pena l’applicazione di forti sanzioni.
Le opinioni degli economisti e degli osservatori politici sul punto peraltro si sprecano, e c’è chi ritiene che il Fiscal Compact determina la nostra fine come nazione e come Stato sovrano. Il che pare essere vero al di là dell’evidente pregio di una politica che tenga sotto controllo gli eccessi della spesa pubblica.
Così i siti web hanno commentato la notizia, «...da questo momento l’Italia ha perso completamente la sua sovranità. La Costituzione italiana è solo un proforma, e l’art. 1 di fatto è stato abrogato. Non siamo più uno Stato indipendente6».
1 L’articolo 81 della costituzione disciplina le regole essenziali del bilancio dello Stato che rappresenta il documento contabile in cui vengono elencate le entrate e le spese relative all’attività finanziaria dello stato in un periodo di tempo determinato. Tale documento contabile è essenziale in quanto è attraverso il bilancio che si attuano le scelte operate dal governo circa gli obiettivi di politica economica (significato politico del bilancio); inoltre la Costituzione ha introdotto un controllo della gestione delle risorse pubbliche da parte del Parlamento, (controllo finanziario), poiché ex art. 72 ultimo comma, la legge di approvazione di bilancio è promulgata con “la procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera”. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Articolo_81_della_Costituzione_italiana
2 http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o33510:e1
http://www.nodebito.it/
3http://www.iljester.it/vergogna-l-italia-oggi-ha-perso-la-sua-sovranita-approvato-il-pareggio-di-bilancio-lart-1-cost-e-morto.html
http://www.nocensura.com/2012/04/e-ufficiale-abbiamo-perso-la-sovranita.html
4 http://ildemocratico.com/2012/04/10/costituzionalizzazione-di-regole-europee-la-riforma-dell%E2%80%99art-81/
5 http://www.iljester.it/fiscal-compact-lo-scandalo-lega-arma-di-distrazione-di-massa-per-nascondere-la-mostruosa-modifica-dellart-81-cost.html
6 http://www.iljester.it/vergogna-l-italia-oggi-ha-perso-la-sua-sovranita-approvato-il-pareggio-di-bilancio-lart-1-cost-e-morto.html
http://www.nocensura.com/2012/04/e-ufficiale-abbiamo-perso-la-sovranita.html