domenica 22 febbraio 2004

VITA, AVVENTURE E MAGIA DI JOHN DEE ED EDWARD KELLEY

di Enrica Perucchietti


L’Inghilterra rinascimentale diede gli albori e conobbe uno dei più grandi e discussi maghi della storia, John Dee. Nato a Londra il 13 luglio 1527, divenuto matematico, geografo, astrologo e alchimista morì in miseria all’età di 81 anni, durante il regno di James i, grande nemico di maghi e negromanti, autore del famoso trattato Demonologia, divenuto in seguito la “Bibbia” dei cacciatori di streghe. Grazie al favore di Elizabeth i aveva conosciuto la gloria e gli onori di corte ma l’incontro con Edward Kelley ne aveva determinato la progressiva disgrazia. La sua vita travagliata e avventurosa è stata descritta dal romanziere austriaco Gustav Meyrink nell’Angelo della finestra occidentale e si dice che abbia ispirato anche Shakespeare per il personaggio di Prospero che, nella Tempesta, ha ai suoi comandi lo spiritello Ariel (l’angelo di Dee si chiamava Uriel).
Nato in una famiglia benestante, John era il figlio unico di Jane e Roland Dee. Quest’ultimo si accorse presto delle straordinarie capacità del figlio e lo indirizzò allo studio della Letteratura greca e latina. Completati brillantemente gli studi a Chelmsford, fu mandato dal padre a Cambridge, al Corso di Scienze superiori. Acquisì una cultura vastissima, lavorando con un ritmo di studio che sfiorava le 18 ore al giorno! A Cambridge si diffuse per la prima volta, seppur ingiustamente, l’accusa di stregoneria nei suoi confronti. Paradossalmente in quel periodo non si era ancora appassionato alle scienze occulte e l’accusa che gli era stata mossa era nata a causa delle sue straordinarie capacità di inventore. Era stato infatti l’artefice di un’invenzione meccanica per la rappresentazione della Pace di Aristofane: aveva creato uno scarafaggio volante o Scarabeus, che aveva davvero volato trasportando al suo interno un uomo e un cestello di cibo. Si era iniziata così a spargere la voce che avesse compiuto un tal prodigio con l’aiuto di “forze demoniache”. Nel 1546 abbracciò la passione per l’astronomia che conciliò con lo studio delle influenze astrologiche. Ottenuta la laurea di Professore d’Arte, ma insoddisfatto delle ricerche scientifiche sul suolo inglese, decise di recarsi a Louvain, vicino a Bruxelles, vivido centro culturale sede di matematici. Qui all’insegnamento oppose segretamente lo studio delle arti occulte.


La persecuzione dei Dee
Alla morte di Edward vi, ebbe inizio la persecuzione della famiglia Dee, per mano della cattolicissima Mary detta la “Sanguinaria” che aveva indetto una campagna di terrore contro i principali esponenti del Protestantesimo. Il 1553 vide l’arresto di Roland che venne presto rilasciato, ma privato dei beni e di tutte le attività finanziarie. Anche John si trovò in difficoltà economiche in quanto aveva potuto dedicarsi fino a quel momento allo studio grazie alla ricchezza del padre. Il 28 maggio 1555 John venne accusato di aver attentato alla vita della regina con le arti magiche e imprigionato. Fu giudicato prima dalla Camera stellata del Westminster, che lo prosciolse, poi da un tribunale ecclesiastico che lo condannò, in un periodo in cui anche la matematica era guardato con sospetto! Nell’agosto dello stesso anno, dopo tre mesi di prigionia, venne rilasciato su decisione di un Consiglio, forse in seguito all’intervento dell’allora principessa Elizabeth. Da quel momento John, il cui padre era morto nello stesso anno senza lasciargli alcuna eredità, si avvicinò apparentemente all’ala cattolica, riconciliandosi con la regina Mary. Si è teorizzato a più riprese che il “cambiamento politico” di Dee fosse dovuto all’attività spionistica che svolgeva per la protestante Elizabeth e che avrebbe continuato a svolgere durante il suo regno.


Alla corte di Elizabeth I
Alla morte della regina Mary, Dee venne convocato a corte e incaricato di redigere un oroscopo per accertare la data più favorevole per l’ascensione al trono di Elizabeth. Fu in questo periodo che gli venne presentato Sir Francis Walsingham, capo dei servizi segreti della nuova regina…
Nel 1563, annoiato dalla vita di corte, riprese a viaggiare; di ritorno ad Anversa ebbe modo di scrivere, si dice in soli 12 giorni e sotto ispirazione mistica, la Monade Hierogliphica, la più famosa delle sue opere ermetiche. Tornato in Inghilterra nel 1566 si stabilì con la madre a Mortlake. Qui raccolse tutti i libri e gli antichi cimeli in quella che divenne la sua famosa biblioteca e che fu tristemente depredata e bruciata durante il suo soggiorno a Praga. Sposò in prime nozze Lady Eleonore Huntington, un’amica d’infanzia della regina, che morì in circostanze misteriose neanche un anno dopo il matrimonio. Rimasto vedovo Dee entrò sempre più nelle grazie della regina che prese l’abitudine di chiamarlo sovente a corte per ricevere lezioni private… Il 5 febbraio 1578, quasi a sedare voci maliziose sull’amicizia con la regina, John sposò la giovanissima Jane Fromond, che gli diede ben otto figli.


L’incontro con Edward Kelley
Il 1582 vide l’avvenimento chiave della vita di Dee: l’incontro con Edward Kelley, un veggente dal passato oscuro. Qualche anno prima l’angelo Uriel era apparso a Dee entrando in volo da una finestra, consegnandogli una pietra rotonda e convessa simile a un cristallo nero della grandezza di un’arancia, che gli avrebbe permesso di ricevere delle visioni dai mondi ultraterreni. Dee aveva tentato di utilizzare il cristallo, ma inutilmente. Per poterlo utilizzare aveva ingaggiato un medium, un certo Barnabas Saul, le cui doti di veggente non erano però abbastanza spiccate; Saul iniziò a temere le evocazioni che Dee voleva che effettuasse e pare che rivelasse informazioni sugli esperimenti di Dee ai suoi detrattori. La seconda scelta cadde su Edward Kelley, figura circondata da un denso alone di mistero. Alcuni hanno voluto vedervi solo uno scaltro impostore che condusse alla rovina il povero Dee. Altri hanno ritenuto vere le sua capacità medianiche, nonostante la sua attività di truffatore e il suo temperamento venale dedito agli eccessi. Il vero nome di Kelley era Edward Talbott; nato in Inghilterra nel 1555, si pensa che avesse lavorato come apprendista farmacista, fino a quando fu scoperto nell’atto di falsificare documenti del suo ufficio, destituito e punito con il taglio delle orecchie (che copriva con un berretto nero aderente). Si diceva che Kelley fosse avvezzo alla magia nera e che, in compagnia dell’amico Waring, avesse praticato un incantesimo di negromanzia disseppellendo il cadavere di una donna e dopo averla rianimata costretta a rispondere alle domande dei due maghi. Kelley era entrato misteriosamente in possesso di un’antica pergamena e di due fiale provenienti dalla tomba di un vescovo. La pergamena riportava notizie utili per la trasmutazione alchemica, operazione che Kelley non era però in grado di praticare da solo. Essendogli nota la fama di Dee come alchimista si era rivolto a lui per offrirgli lo scritto e le fiale in cambio del suo aiuto. Ebbe così inizio una lunga collaborazione che fu la causa delle sventure di Dee e che ne vide la progressiva discesa nell’inferno della negromanzia e delle evocazioni spiritiche.


Le evocazioni “angeliche”
Presto riuscirono a trasformare in laboratorio una libbra di piombo in una libbra di oro. Dee assunse Kelley come veggente a tempo pieno, essendosi dimostrato abile nell’arte “medianica”. Kelley illuse Dee di poter conseguire la verità ultima sull’universo attraverso le rivelazioni angeliche. Predisse con quattro anni di anticipo l’esecuzione di Mary Stuart e la venuta dell’Invincibile Armata. Saul, durante un’evocazione, aveva ricevuto un messaggio dall’angelo Annael, che riferiva che Dee avrebbe ricevuto le rivelazioni che desiderava da colui al quale era assegnato il cristallo. La profezia convinse Dee che il prescelto fosse Kelley. Cominciarono così a evocare gli “angeli”, primo fra tutti Uriel; le loro evocazioni attirarono l’attenzione di un nobile polacco, Albert di Lasky, che la regina aveva invitato ad assistere agli esperimenti. Dee e Kelley gli riferirono che gli angeli avevano loro profetizzato che sarebbe diventato re della Polonia e che con il loro aiuto avrebbe ottenuto la vita eterna (invece lo rovinarono economicamente dissipandone le finanze!). Il principe, convinto, li invitò a seguirli a Cracovia. Il 21 settembre 1583 Dee e Kelley partirono da Mortlake con le rispettive famiglie, al seguito di Lasky. Giunti al castello furono accolti per cinque settimane con grandi onori, prima per dirigersi a Praga alla corte di Rodolfo ii, protettore di maghi e alchimisti. Sembra che l’imperatore avesse dubitato immediatamente della sincerità di Dee che fu costretto ad abbandonare Praga e a tornare, il 2 aprile 1585 a Cracovia. Ma le cose precipitarono. Essendo venuto a conoscenza della fama di Dee, il re Stefano lo accolse alla sua corte, curioso di assistere a una delle sue famose evocazioni angeliche. Ma quando si trovò presente all’atto pratico si spaventò, abbandonando i due maghi e negando loro protezione. Alla fine di luglio Dee tornò a Praga in pessime condizioni finanziarie. Lo attendevano traversie peggiori: fu infatti pedinato da Francesco Pucci, spia fiorentina del Sant’Uffizio, che su richiesta del vescovo di Piacenza aveva avuto istruzioni di condurlo a Roma per essere processato. Il 6 maggio 1586 il nunzio papale consegnò a Rodolfo ii una lettera di accusa di negromanzia nei confronti di Dee e Kelley, con la richiesta di arrestarli e inviarli a Roma. Rodolfo riuscì a eludere l’ordine pontificio, limitandosi a espellere i due maghi dai sui territori. Dee soggiornò al castello di Tresbona dal nobile Guglielmo Ursino, signore di Rosenberg dal 1586 al 1589, anno della rottura con Kelley. Quest’ultimo aveva rivelato al suo padrone che lo spirito di un angelo di nome Madimi, che si presentava sotto le sembianze di una bambina, aveva loro ordinato di condividere ogni cosa, anche le mogli! Non conosciamo l’immediata reazione di Dee. Sappiamo però che la bella moglie, Jane, rimase sconvolta dalla notizia (secondo Meyrink si suicidò) e che John, nonostante avesse giurato obbedienza ai precetti angelici, iniziò a convincersi delle mistificazioni di Kelley e della natura demonica delle entità evocate. Nel 1589, richiamato a Londra da Elizabeth, Dee abbandonò definitivamente Kelley. Tornato in patria la regina lo nominò rettore del Christ’s College di Manchester, nonostante il suo rientro fosse visto di mal occhio dalla nobiltà inglese. Alla morte della regina, avvenuta nel 1603, seguì quella della moglie Jane nel 1605: da quel momento la salute e le finanze di Dee iniziarono a deteriorarsi. Il nuovo re, James i, nemico di maghi e negromanti, gli permise, però, di trascorre gli ultimi anni di vita in pace. Si spense nel 1608 e fu sepolto nella Chiesa di Mortlake. Kelley, invece, venne imprigionato per pratiche occulte e morì nel 1593 o 1595 durante il tentativo di fuga cadendo da una finestra.

Magia Enochiana
La gente cominciò a interessarsi alla Magia Enochiana nel 1912, quando Aleister Crowley pubblicò The Equinox. Si iniziò così a conoscere la magia enochiana di Dee e Kelley, rielaborata in forma sistematica da S. L. MacGregor Mathers e utilizzata da Crowley. Il compito di Kelley era di guardare nella pietra che Uriel aveva donato a Dee, descrivendo cosa vedeva al suo interno. Qualche volta uno spirito usciva dalla pietra, parlando o emettendo profezie. Gli angeli avevano insegnato a Kelley il loro alfabeto detto enochiano (corrispondente alla lingua che sarebbe stata parlata da Adamo nel Paradiso Terrestre, prima del peccato originale, lingua dotata di una propria grammatica e sintassi). Vi sono in tutto 19 “Chiamate” o “Chiavi”; le “chiamate” venivano inoltre dettate a rovescio. La ragione di questa complicata procedura è che una comunicazione diretta sarebbe stata troppo potente e avrebbe evocato forze che i due maghi non sarebbero stati in grado di comandare. Per l’evocazione la pietra veniva posta sopra una “tavola santa” ornata di simboli e divisa in settori detti Aethyr, trenta in tutto, corrispondenti ognuno a una particolare regione del cosmo invisibile e governata da angeli. Lo spirito evocato indicava a Kelley un quadrato a cui corrispondeva una lettera nell’alfabeto edochiano che Dee trascriveva. La raccolta di queste tavole si chiama Liber Logaeth. Alla fine della trascrizione in senso inverso si ricavava un messaggio in lingua enochiana: rivelazioni, profezie e formule evocatorie per contattare gli spiriti degli Aethyr. La trascrizione del mitico Libro di Enoch avrebbe permesso a Dee, Kelley e ai successivi occultisti di compiere evocazioni e rituali potentissimi, e al tempo stesso di rendere immortale sia il mistero riguardante questo sistema magico sia il mito del patriarca biblico Enoch, creando innumerevoli teorie, tra la storia e la fantascienza, sulla tradizione enochiana.