giovedì 26 maggio 2011

SERBIA: ARRESTATO MLADIC, IL DNA LO CONFERMA

di Enrica Perucchietti

Brutto periodo per i super ricercati.
Dopo l’annuncio dell’uccisione di Osama bin Laden e la diffusione della notizia – non confermata – della morte del Mullah Omar, ora tocca al ricercato numero uno in Europa.
Il DNA ha infatti confermato l’identità dell’uomo arrestato dalla polizia serba: è Ratko Mladic, ex generale serbo bosniaco accusato del genocidio di 8350 civili musulmani a Srebenica nel luglio 1995.
Secondo l’emittente televisiva B92, l’arresto di Mladic - la cui identità è stata confermata dal presidente serbo, Boris Tadic - è avvenuto nel corso di un’operazione speciale delle forze di polizia, andata in scena a meno di 100 chilometri da Belgrado.
Mladic, che oggi ha 69 anni, è uno dei due ultimi criminali di guerra serbi ancora latitanti e ricercati dal tribunale penale internazionale dell’Aja per genocidio; l’altro ricercato è Goran Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia.
Dopo Bin Laden, Mladic era il ricercato più interessante al mondo, sicuramente il numero uno in Europa che ora può finalmente accogliere nell’UE anche la Serbia. Già, perché “casualmente” l’arresto di Mladic arriva proprio all’indomani della pubblicazione delle indiscrezioni del Tribunale Penale Internazionale secondo cui alcune componenti dell’Unione Europea avevano richiesto la consegna dell’ex generale per poter accettare la nomina della Serbia tra gli Stato membri. Il procuratore Serge Brammertz aveva infatti definito “non sufficienti” gli sforzi del Paese per la cattura di Mladic e di Hadzic.
Che Belgrado abbia “sacrificato” l’ex generale per Ragion di Stato?
Sicuramente il ricatto della UE ha incentivato la polizia serba che “miracolosamente” è riuscita ad arrestare il criminale nel giro di 24 ore dal dispaccio.
Quando si dice, un incentivo “sufficiente”.

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